L’interclub di questa sera vede come protagonista Franco Cardini, celebre storico e saggista italiano specializzato nello studio del Medioevo. Partecipa alla serata anche l’arcivescovo di Genova Marco Tasca, francescano e per due mandati al vertice del suo Ordine.
La serata ha avuto inizio con il saluto di Paolo Brunamonti Binello, Presidente del R.C. Genova Nord Ovest club capofila dell’evento, al relatore, all’arcivescovo di Genova Marco Tasca, agli ospiti ed ai soci intervenuti. Brunamonti cede quindi il microfono a Federico Cattanei che a sua volta saluta tutti i presenti.
Dopo cena, Paolo Lingua, socio del R.C. Genova Nord Ovest, presenta Franco Cardini e gli cede il microfono per la relazione dedicata a Francesco d’Assisi.
Franco Cardini – professore emerito dell’Istituto di Scienze Umane e Sociali, Directeur de Recherche alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, Fellow della Harvard University – è uno dei medievisti più celebri a livello internazionale. Sono importanti e unici i suoi studi sulle Crociate, sugli ordini cavallereschi e in particolare sui rapporti, nei secoli medievali, con il mondo dell’Oriente sia cinese-mongolo, sia islamico Medio Orientale.
La sua “lezione” ha riguardato, con una conversazione durata quasi un’ora, l’argomento del suo ultimo ricchissimo e approfondito saggio su un aspetto particolare di San Francesco d’Assisi.
Con il libro “L’avventura di un povero cavaliere di Cristo” (Ed. Laterza), Cardini ha posto un aspetto particolare della vita e dell’evoluzione intellettuale e religiosa di Francesco, lo ha presentato fissando l’epoca della sua adolescenza e prima giovinezza, prima della sua decisione di dar vita a un movimento di amici e di volontari decisi a lavorare e a fare la carità al prossimo, senza distinzioni, facendo ogni tipo di assistenza verso malati e umili.
Francesco è figlio d’un ricco mercante di Assisi, Pietro da Bernardone, che non solo opera in città e in Italia ma anche in Francia dove, come diremmo oggi, gestisce import-export e diventa di fatto una sorta di banchiere che presta denaro in particolare ai nobili inurbati che, anche se non restituiscono i debiti, offrono in cambio cariche politiche e funzioni pubbliche redditizie.
Francesco frequenta la nobiltà, ama le feste e i balli, sogna di diventare un cavaliere, e qui Cardini spiega i modelli della cavalleria di quell’epoca tra il XII e il XIII secolo, e il sogno delle Crociate.
Francesco, bello e brillante, vive, anche culturalmente, in un modello di vita superiore. Combatte una guerricciola locale tra Assisi e Perugia e viene fatto prigioniero, viene trattato bene e riscattato; da quella esperienza qualcosa cambia dentro di lui ed è un complesso processo nel corso del quale il suo ideale di cavaliere, che viene dal modello dei guerrieri di Carlo Magno e dalle leggende letterarie dell’epoca, si trasforma in un’altra realtà comportamentale, ovvero quello del Cavaliere di Cristo, che ha la croce al posto della spada e una corda rustica ai fianchi, al posto della cintura. L’evoluzione non è semplice: arriverà a rifiutare la ricchezza della famiglia, scontrandosi con il padre di fronte al quale si presenterà nudo e ricoperto poi in fretta dal manto del vescovo di Assisi.
Francesco non sarà mai consacrato sacerdote, arriverà al diaconato per sua precisa volontà, e così pure i suoi compagni che non avranno mai un convento né una sede, si sposteranno in luoghi di accoglienza sul territorio.
Continuerà a modellare la sua vita come “cavaliere di Cristo” e sposo di “Madonna povertà”, sarà però fatto santo dopo due anni dalla sua morte.
Ci vorrà più di un secolo per ricostruire – attraverso discussioni tra i biografi e con gli interventi della gerarchia sino a San Tomaso d’Aquino – la sua vita e a dare un assetto di regole all’Ordine che nascerà e che segnerà la Chiesa medievale come una rivoluzione.
Franco Cardini ha messo insieme un materiale immenso, raccontando anche i viaggi (compreso quello in Egitto nel corso d’una Crociata) e gli spostamenti in Italia.
Dopo la relazione, molto apprezzata dai presenti, i Presidenti porgono i gagliardetti dei rispettivi Club e l’omaggio al relatore e si scambiano un dono, quindi Federico Cattanei dopo aver donato al Presidente Brunamonti Binello un proprio personale e familiare ricordo del Rotary Club Genova Nord Ovest chiude la riunione con il tocco di campana.