Conviviale del 10 novembre 2022.

10nov 1La conviviale di questa sera si è svolta nel salone di rappresentanza degli uffici del RINA , con il ricevimento degli ospiti, alle ore 19.00, con un cocktail di benvenuto.

Dopo il ricevimento i partecipanti sono stati accompagnati nella sala dove il Socio, e padrone di casa, Ugo Salerno ha tenuto la relazione dal titolo “La transizione energetica: la più grande sfida che l’umanità si sia trovata ad affrontare”.

Il Presidente apre la riunione ringraziando innanzi tutto il Socio Ugo Salerno, Presidente e Amministratore Delegato del RINA Spa, per ospitalità, accompagnato dalla Signora Gabriella e dà il benvenuto alle gentili Signore, ai visitatori rotariani ed a tutti i Soci.

Titti Farina dopo aver illustrato i prossimi programmi cede la parola all’Ing. Salerno che dà il benvenuto a tutti i partecipanti e presenta la sua relazione, coadiuvato da alcune slide.

“Il RINA, 5 business e due anime. Attivo in tutti i più importanti settori dell’industria globale, grazie a questo gode di un punto di vista privilegiato su quella che è la più grande sfida per l’umanità nella nostra epoca, ovvero la transizione energetica per frenare il riscaldamento globale.

10nov 2Per questa sfida dovremo invocare in aiuto la tecnologia, e il RINA ha visibilità su quello che sta accadendo in tutti i settori più energivori dell’attività umana.

Innanzi tutto guardiamo al bilancio energetico nazionale. Salta all’occhio quanta energia viene dissipata dai motori termici: se certe utenze venissero elettrificate (naturalmente con alimentazione da energia rinnovabile) avremmo immediatamente una maggiore efficienza.

E laddove non è possibile elettrificare, a seconda del tipo di consumatore, potremmo adottare soluzioni come ad esempio idrogeno, cattura della CO2, biocombustibili, energia nucleare.

Entriamo un po’ nel merito quindi dei settori da decarbonizzare e delle tecnologie che stanno prendendo campo. Iniziamo dallo shipping, il nostro settore tradizionale.

Lo shipping ha dei target molto sfidanti, per uno dei settori più “hard to abate”.

Sta esplorando varie tecnologie, si lavora sull’efficienza delle navi, sui biocarburanti. Ma il vero salto di qualità sarà quando si potranno utilizzare combustibili a zero emissioni. Idrogeno, ammoniaca, e anche nucleare, nella forma degli Small Modular Reactors, un nuovo modello di business.

L’idrogeno è importante per esempio in un altro settore hard to abate, la produzione dell’acciaio.

10nov 3Dell’idrogeno sappiamo che avrà un ruolo importante nella decarbonizzazione di vari settori. Oggi però quello che viene prodotto è quasi tutto assorbito dall’industria petrolchimica. E il 95% viene prodotto attraverso Steam Methane Reforming, un processo molto inquinante. L’idrogeno che potrà contribuire alla decarbonizzazione dell’industria sarà quello pulito, ovvero prodotto da elettrolisi utilizzando energia da fonti rinnovabili, o con metodi tradizionali ma con cattura della CO2.

Ma per contribuire efficacemente alla transizione ecologica, oltre che prodotto in modo sostenibile, l’idrogeno deve essere trasportato, e anche in questo presenta criticità: rispetto ai gas di origine fossile ha una molecola più piccola, minore densità energetica, deve essere stoccato e trasportato ad alte pressioni.

Nel PNRR allo sviluppo di un’economia dell’idrogeno sono destinati 3,19 miliardi. In Italia alcune grandi società stanno avviando i primi progetti ed entro il 2050 l’idrogeno arriverà a coprire circa il 20% del fabbisogno energetico nazionale. Abbiamo delle aziende che hanno tutte le competenze per sviluppare le tecnologie necessarie allo sviluppo dell’idrogeno.

Per raggiungere gli obiettivi climatici che ci siamo dati comunque non potremo affidarci ad un’unica tecnologia, ma ad un mix di soluzioni, secondo il tipo applicazione e la disponibilità tecnologica e commerciale. Inclusa l’energia nucleare, anche se questo in Italia è un tema complesso e difficile da affrontare.

In ogni caso il nostro paese non deve perdere l’occasione, come invece è accaduto con le rinnovabili, e deve diventare un centro di eccellenza tecnologica, più che un esportatore di energia. Serve un approccio di ecosistema, e una contaminazione di tecnologia tra i diversi settori”.

Al termine della relazione il Presidente ha consegnato, come ringraziamento per l’ospitalità ricevuta, gli omaggi del Club a Gabriella ed Ugo Salerno, quindi tutti gli ospiti sono stati accompagnati nella sala ristorante dove sono stati accolti da un ricco buffet.