L’interclub di questa sera, con i Rotary Club: Genova Lanterna, Genova Nord, Genova Sud Ovest, Genova Nord Ovest e Genova Golfo Paradiso, ha come relatore lo storico Giordano Bruno Guerrieri, Direttore della Fondazione Vittoriale il quale presenta la relazione dal titolo “D’Annunzio e il Vittoriale”.
La relazione è accompagnata sullo sfondo da immagini del Vittoriale degli Italiani, “il libro di pietre vive” secondo la definizione dello stesso D’Annunzio.
L’incontro con D’Annunzio, spiega il relatore, è avvenuto per caso, quando Giordano Bruno Guerri, giovane laureando, ebbe occasione di visitare il Vittoriale e ha iniziato a interessarsi a D’Annunzio figura in allora “negletta e vilipesa”.
Due sono stati i giudizi di censura che hanno ruotato, nel corso del tempo, intorno a D’Annunzio: il primo legato agli scandali sollevati dal modus vivendi del poeta, il secondo quello riconducibile alla identificazione del Vate con il fascismo.
Ma, contrariamente al passato, spiega Giordano Bruno Guerri, nella prospettiva storica del tempo attuale, la figura di D’Annunzio risulta essere quella di precursore, un innovatore rispetto a numerosi stili e modi di vita e di pensiero, fatti proprio dalla modernità.
Questa componente di innovazione rappresenta una chiave di lettura della figura e dell’opera di D’Annunzio: dallo stile e dai contenuti delle sue composizioni poetiche e letterarie, al marketing ed alla pubblicità: “è stato il primo copywriter della storia” (sue sono le denominazioni attribuite a
prodotti ed attività commerciali quali Rinascente, Saiwa, Aurum ed Unicum). Ed ancora a lui vanno attribuiti numerosi neologismi oggi nel vocabolario corrente (ad esempio l’aggettivo “intellettuale” utilizzato in funzione di sostantivo, i termini “velivolo”, “fusoliera”, l’espressione “beni culturali”).
Il suo stile di vita, la risonanza datane dai media di allora e l’interesse suscitato nel pubblico, hanno fatto nascere il divismo; con l’opera cinematografica Cabiria si è percorsa la filmografia hollywoodiana.
Numerosi e interessantissimi poi gli aneddoti sulla vita del Vate, noti e meno noti: l’infanzia a Pescara, la scuola nel miglior collegio d’Italia, le avventure amorose, l’autoincoronazione a Vate, dopo la morte di Carducci, l’autoesilio in Francia, l’impegno in guerra – passando per Genova – l’esperienza di Fiume, i rapporti con Mussolini, sino alla sua ultima opera: la costruzione del Vittoriale con il ritiro a Gardone Riviera.
A conclusione, il prestigioso ospite evidenzia che oggi può dirsi finalmente coronato quell’impegno degli storici, a partire da De Felice, volto a sfatare l’idea preconcetta, diffusa nell’opinione pubblica, di un D’Annunzio da identificarsi con il fascismo.
Al termine della coinvolgente relazione, seguono numerose domande ed applausi entusiasti.