Conviviale del 27 ottobre 2022

rubens1La riunione di questa sera è dedicata alla visita alla mostra presso Palazzo Ducale “Rubens per Genova”.

I Soci partecipanti, con la sapiente guida artistica Claudia Bergamaschi di Palazzo Ducale, hanno potuto ammirare una straordinaria esposizione per raccontare la grandezza di Peter Paul Rubens e il suo rapporto con la città.

La mostra è prodotta dal Comune di Genova con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed Electa, e nasce in occasione del quarto centenario della pubblicazione ad Anversa del celebre volume di Pietro Paolo Rubens, Palazzi di Genova (1622).

Rubens soggiornò in diverse occasioni a Genova tra il 1600 e il 1607, visitandola anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte. Ebbe così modo di intrattenere rapporti diretti e in alcuni casi molto stretti con i più ricchi e influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina.

rubens2All’interno della mostra spiccano oltre venti dipinti di Rubens, provenienti da musei e collezioni europee e italiane che, sommati a quelli già presenti in città, raggiungono un numero come non vi era a Genova dalla fine del Settecento; da quando, cioè, la crisi dell’aristocrazia con i contraccolpi della Rivoluzione Francese diede avvio a un’inesorabile diaspora di capolavori verso le collezioni del mondo.

A partire dal nucleo rubensiano, il racconto del contesto culturale e artistico della città nell’epoca del suo maggiore splendore viene completato da dipinti degli autori che Rubens per certo vide e studiò (Tintoretto e Luca Cambiaso); che incontrò in Italia e in particolare a Genova durante il suo soggiorno (Frans Pourbus il Giovane, Sofonisba Anguissola, Bernardo Castello e Aurelio Lomi, presente in mostra con un dipinto della Collezione Doria Pamphilj), o con 3 cui collaborò (Jan Wildens e Frans Snyders).

Con Rubens, e attraverso ciò che vide e conobbe, viene raccontata la storia della Repubblica di Genova all’apice della sua potenza quando, all’inizio del Seicento, conobbe un periodo di singolare vivacità non soltanto economica e finanziaria, ma anche culturale e artistica.

rubens3Tra le opere che tornano a Genova, create da Rubens su commissione dei più agiati e potenti tra i genovesi di allora, si possono menzionare: il Ritratto di Violante Maria Spinola Serra del Faringdon Collection Trust, una dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile.

Il San Sebastiano, proveniente da una collezione privata europea e mai esposto in Italia, che, grazie a un importante ritrovamento documentario, può ora riferirsi alla committenza del celebre condottiero Ambrogio Spinola. È esposto per la prima volta in Italia anche il giovanile Autoritratto, con un Rubens all’incirca ventisettenne, che un collezionista privato ha offerto come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa e che eccezionalmente torna nel Paese dove fu eseguito, intorno al 1604

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L’appuntamento espositivo di Palazzo Ducale offre l’occasione per realizzare una vera e propria rete culturale, il progetto Genova per Rubens, ideato e curato da Anna Orlando.

All’insegna di Rubens e del suo speciale rapporto con la città, sono coinvolte oltre 50 realtà pubbliche e private, dai Musei di Strada Nuova all’Accademia Ligustica di Belle Arti a Palazzo della Meridiana, dall’Università degli Studi di Genova al Sistema delle Biblioteche di Genova insieme all’Arcidiocesi di Genova e a molti altri.

La serata si è conclusa con un piacevole apericena presso il locale “Zupp” di Piazza San Matteo.