Conviviale dell'8 settembre 2022.

Il Presidente apre la riunione di oggi con il consueto tocco di campana e un caloroso benvenuto ai relatori, ai visitatori rotariani, agli ospiti e ai Soci presenti.

Dopo la lettura dei prossimi programmi del Club, Titti Farina, illustra ai Soci l’importanza della partecipazione all’evento distrettuale che si terrà l’8 ottobre presso Palazzo Ducale, rivolto al progetto Nazionale “Il Rotary nutre l’Educazione”, organizzato da 10 Distretti Italiani, con la collaborazione di “Rise Agaist Hunger”, il quale consiste nel fornire le risorse economiche per l’acquisto del materiale per confezionare i pasti e fornire la mano d’opera per il loro confezionamento.

L’obiettivo del progetto è la fornitura di 570.00 pasti a bambini di una nazione africana (Zimbabwe). Questi pasti verranno distribuiti attraverso la scuola che li utilizzerà per i pasti dei bambini che la frequentano. Otterremo un duplice risultato: lottare contro la fame, che è una costante della vita di questi bambini e mandarli a scuola.

Dopo il pranzo il Presidente presenta i relatori.

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Renato Venturelli, nato a Genova, laureato in Lettere Moderne è tra i fondatori del cineclub Lumière, dal 1982 incomincia la carriera di critico cinematografico nel giornale genovese Il Lavoro; quando il quotidiano viene allegato nel 1992 a La Repubblica cura una rubrica quotidiana di recensioni di film che prosegue ininterrotta ancor oggi sull’edizione ligure del giornale.

Dal 2005 dirige la pubblicazione “Cinema & Generi”, con Einaudi ha collaborato alla pubblicazione di “Storia del cinema mondiale” dal 1999 al 2001 e al “Dizionario dei registi” nel 2005-2006. Dal 2010 dirige anche il bimestrale “Film Doc”. È inoltre membro da molti anni della giuria del Festival del Doppiaggio Voci nell’Ombra insieme a Morando Morandini, Callisto Cosulich, Tiziana Voarino, Enrico Lancia, e più recentemente Fabio Melelli, Massimo Geraldi e Antonio Genna.

Mauro Boccaccio, giornalista, genovese, è stato direttore dell’agenzia di stampa della Regione Liguria, ha scritto su Il Lavoro, e La Stampa, ha fatto servizi in tv, per riviste e periodici raccontando il territorio e i suoi protagonisti. Ha raccontato in un libro la storia di Natalina Garaventa “Frank Sinatra è mio figlio” (De Ferrari editore), impegnato in eventi per la promozione del territorio e i 700 anni di Dante.

In questo periodo a Genova, dopo il successo registrato a Roma, è possibile visitare una grande mostra, la prima dedicata a Vittorio Gassman, in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta il 1° settembre 1922 a Struppa, una frazione del capoluogo ligure.

La mostra vuole rendere omaggio a un protagonista dello spettacolo e della cultura, un gigante del Novecento profondamente radicato nell’immaginario collettivo, uno dei personaggi italiani più amati dal pubblico.

A Genova Gassman è stato protagonista di spettacoli memorabili, come quello in occasione delle Colombiadi nel 1992, Ulisse e la balena bianca, le cui scene furono curate da un altro illustre genovese, Renzo Piano. Non poteva quindi mancare una sezione della mostra dedicata allo speciale rapporto che legava “il Mattatore” alla “Superba”.

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Oltre alle testimonianze e ai materiali d’archivio, il Teatro Nazionale di Genova ha fornito preziosi oggetti di scena, fotografie e documenti.

Si parte dagli anni Quaranta, i gloriosi tempi dell’Accademia d’Arte Drammatica, per ripercorrete i suoi inizi nei teatri milanesi, il lavoro nella compagnia di Luchino Visconti. E poi, tra gli anni Sessanta e Ottanta, i film di successo per il grande schermo, interpretati insieme ad Alberto Sordi, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni e Ugo Tognazzi che lo hanno consacrato uno degli attori più popolari e più amati, un “colonnello della risata” capace di assicurare i massimi incassi nell’epoca d’oro in cui la commedia teneva in piedi l’industria.

 

I relatori, hanno raccontato alcuni aneddoti della vita di Gassman e i film girati a Genova tra i quali “La tratta delle bianche” di Luigi Comencini, girato al Lido di Genova nel 1952, e interpretato da Gassman, prima della parentesi americana, “Profumo di donna”, storia ambientata nella Genova del secondo dopoguerra.

Dopo aver ricevuto un Leone d’oro alla carriera nel 1996, Gassman continua a lavorare fino a pochi mesi prima della morte, avvenuta il 29 giugno del 2000. Il Presidente chiude la riunione omaggiando i relatori con il fermacarte del Club e con il consueto tocco di campana.